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Giovanna Caleffi (1897-1962) e Maria Luisa Berneri (1918-1949), sono principalmente conosciute come “moglie di” e “figlia di” Camillo Berneri, noto intellettuale antifascista e militante anarchico assassinato dai comunisti staliniani durante la guerra civile in Spagna. Le figure e l’opera di queste due donne, il loro tragico percorso umano nell’Europa dei totalitarismi, la loro comune sensibilità politica e culturale, cosmopolita e transnazionale, ci propongono un’inconsueta, profonda visuale femminile e anarchica nel cuore del Novecento. Tra gli anni Trenta e Sessanta, prima con la giovane Maria Luisa esule in Francia e a Londra, poi – dopo la sua prematura scomparsa – nel secondo dopoguerra con la madre Giovanna, redattrice della rivista “Volontà” in Italia, si prospetta una sorprendente linea di continuità di pensiero e di critica antiautoritaria all’esistente di grande spessore, anticonvenzionale. Esuli, perseguitate, eretiche, vittime e testimoni in apparenza fragili della violenza e della disumanità dispiegate dalla grande Storia, ci lasciano, in continuità fra di loro e in una sequenza innaturale figlia-madre, uno sguardo sensibile e un anelito libertario sullo scenario sofferente della modernità, inseguendo ideali di felicità possibile e un riscatto alla “viltà delle moltitudini”.