Raccoglie gli scambi poetici "osceni" tra il poeta veneziano Maffio Venier e la cortigiana – e poetessa – veneziana Veronica Franco. Il volume si inserisce idealmente nell'opera in tre volumi "Il fiore della lirica veneziana", a cura di Manlio Torquato Dazzi: idealmente perché fu pubblicato con il chiaro intento di non venir messo in commercio, a causa dei suoi contenuti "osceni". Maffio Venier fu uno dei più raffinati poeti in dialetto veneziano del Cinquecento, e seppe raggiungere anche nei suoi testi erotici punte di alta drammaticità ("M'ho consumà spetandote, ben mio"). Ad oggi non esiste una pubblicazione "divulgativa" dei suoi testi, come ad esempio per il ben più famoso – ma poeticamente meno intenso – Giorgio Baffo.